Pinna morsicata
PINNA MORSICATA.
L’AMICIZIA…. E IL MESTIERE DI SCRIVERE.
All’inizio di questo anno scolastico, tutti noi studenti della scuola secondaria di Appignano abbiamo letto un libro che si intitola Pinna Morsicata. Il suo autore è Cristiano Cavina e il 13 dicembre siamo andati a conoscerlo alla libreria Rinascita di Ascoli Piceno.
Il libro narra la storia di Pinna Morsicata, un delfino speciale che si chiamava così perché aveva una cicatrice sulla pinna, provocata da uno squalo che aveva anche ucciso sua madre.
Pinna morsicata non accettava di essere un delfino perché avrebbe voluto nuotare nell’oceano più profondo mentre i delfini possono nuotare solo vicini alla superficie del mare. Faceva parte del clan di Muso Lungo ma un giorno lo abbandonò e restò senza compagnia e senza rotta.
La storia inizia proprio qui, quando Pinna Morsicata, solo e disperato, decise di scomparire in fondo al mare. Sì, sembra proprio che lui voglia morire! Ma mentre scendeva a picco, sentì una voce che gli chiedeva di aiutarlo a “nasarlo” in su: era la voce di un buffo pesce giallo a forma di valigia, Spigolo.
Da quel momento i due non si abbandonarono mai più, tra loro nacque un’amicizia senza limiti né destinazione. Spigolo aveva navigato in tanti mari diversi, conosceva molte lingue del mondo dell’acqua e decise di insegnarle anche a Pinna Morsicata. Ma lui all’inizio era sempre scontroso, e Spigolo non capiva perché. Pinna Morsicata aveva un segreto, ma non era il solo: anche Spigolo ne aveva uno…
E noi non ve li sveliamo perché il libro ci è piaciuto e vorremmo che anche voi che ci state leggendo, viveste la nostra stessa esperienza!
Ci siamo “immersi” nel libro e ci siamo immedesimati molto nei personaggi: alcuni di noi soprattutto in Spigolo, perché anche se abbiamo tanti problemi e brutti pensieri nella mente, anche se ci sentiamo a pezzi, cerchiamo di far stare meglio e tirare su il morale ai nostri amici e ai nostri cari. Spigolo ci è stato di esempio perché lui fa di tutto per far stare bene il suo amico Pinna Morsicata, nonostante anche lui abbia un grande dolore in fondo al cuore.
Altri invece hanno provato tanta tenerezza per Pinna Morsicata nel momento in cui vuole uccidersi, perché il suicidio non è mica un gesto qualunque! E’ causato da una sofferenza grandissima e in questo caso Pinna Morsicata vuole morire perché ha tradito la fiducia del suo clan. Ci ha fatto riflettere molto il fatto che, se non avesse incontrato Spigolo, non si sarebbe salvato. E poi quanto coraggio e quanto orgoglio, come ci siamo sentiti fieri di noi quando ci siamo immedesimati in Spigolo, nel momento in cui salva il suo amico per la seconda volta!
Insomma, questo libro parla proprio di Amicizia con la A maiuscola e ha un significato bellissimo: grazie ai nostri amici e alle nostre amiche possiamo farci forza e andare sempre avanti.
Nelle settimane successive alla lettura del libro abbiamo messo in scena un breve spettacolo: abbiamo costruito delle scenografie con immagini di fondali marini e le sagome cartonate dei principali protagonisti. Quindi abbiamo fatto le prove per animarli, raccontando i momenti salienti della storia.
A questo punto eravamo pronti per andare a conoscere l’autore di Pinna Morsicata in libreria.
Cavina è un signore un po’ alto, robusto, con la barba e i capelli neri.
Appena l’abbiamo visto, alcuni di noi hanno pensato che fosse un barbone, o un avventuriero, altri uno scalatore di montagna, molto freddo di carattere, ma alla fine, dopo avergli fatto tante domande sulla sua vita e sul suo lavoro di scrittore, e dopo averci parlato, tutti abbiamo cambiato idea. Cavina è un signore molto chiacchierone, simpatico ed aperto! Sicuro di sé e del mestiere che fa.
Ci ha parlato un po’ della sua vita e di come ha vissuto la sua infanzia: era figlio di una madre giovane e non ha avuto un padre. Ci ha detto che quando era bambino si era fatto influenzare dalla nonna e voleva diventare un prete perché pensava che avrebbe avuto un crocifisso laser, poi ha cambiato idea e voleva diventare una rockstar, ma ora fa lo scrittore e il cuoco. Ha una moglie e due figli e gli piace molto l’Estathè.
A Cavina venne in mente di scrivere Pinna Morsicata quando era nel giardino di casa sua: mentre il figlio e gli amici giocavano nel bosco, dove c’era un ruscello, lui pensava a cosa ci fosse lì, nell’acqua.
Ci ha spiegato inoltre che nella maggior parte dei suoi libri i protagonisti sono proprio i suoi amici e ci ha raccontato che a casa ha costruito una specie di tempio fatto di libri, con al centro i più belli che ha letto.
Aver letto questo libro e aver conosciuto il suo autore è stata un’esperienza molto educativa per noi e ringraziamo la nostra scuola per averci guidato e accompagnato anche in questo viaggio. La classe III A
Scuola Secondaria di primo grado-Appignano del T.