LE TECNOLOGIE A DIFESA DEL MARE – CLASSI 1^A-5^A – Scuola Primaria di Offida
1108 Iniziativa Legambiente Garbage Puliamo il Mondo.doccomunicato stampa
I PESCATORI “SPAZZINI” DEL MARE – 8-11-19
La lotta ai rifiuti abbandonati e la salvaguardia del nostro mare sono diventati, in questo periodo storico, una priorità.
Proprio con l’obiettivo di diffondere le buone pratiche ambientali, ci è stato proposto un adattamento speciale della storica campagna “Puliamo il mondo”;grazie alla collaborazione tra Legambiente Marche e Garbage Group e all’amministrazione comunale di Offida abbiamo potuto conoscere da vicino alcune nuove tecnologie a difesa del mare.
VISITA ALLA CAPITANERIA e AL PORTO DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Accompagnati dai nostri insegnanti, dall’Assessore alla cultura Bosano e all’Ambiente Peroni,da Iris, un’impiegata comunale, dagli esperti di Legambiente, siamo stati ricevuti alla Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto dal Capitano, dal Vice Capitano, da alcuni Ufficiali e da un pescatore che ci hanno parlato del progetto”A pesca di plastica”.
Ognuno di noi produce ogni giorno dei RIFIUTI che poi vanno DIFFERENZIATI nei giusti contenitori.Se invece li abbandoniamo sulla spiaggia o in altri posti, tramite il fiume arrivano al mare.
Già dall’anno scorso, in occasione della giornata ”Puliamo il mondo”, abbiamo affrontato il problema dell’emergenza plastica in mare, visitando le foci del Tesino e del Tronto, guidati dagli esperti di Legambiente, la signora Kessili e del Centro della Sentina; abbiamo capito cosa sono le microplastiche. La plastica non si decompone, ma si spezzetta, pesci ed altri animali marini ingeriscono le microplastiche, quindi molte specie marine sono a rischio, se si estinguessero scomparirebbe anche l’anello più basso della catena, il plancton che assorbe anidride carbonica e produce ossigeno; inoltre noi mangiamo i pesci e questi rifiuti finiscono nel nostro stomaco, di conseguenza anche la nostra salute è a rischio. Le microplastiche sono anche dove non potresti mai immaginare, ad esempio nei trucchi che usano le nostre mamme per farsi belle, quando poi si struccano, esse finiscono nel lavello, nelle fogne,…i tessuti sintetici durante il lavaggio rilasciano tante microplastiche che finiscono nello scarico, nelle fogne…e tutto nel mare!!!
Nell’oceano Pacifico c’è una specie di isola formata da milioni di tonnellate di rifiuti di plastica!!!
LE TECNOLOGIE A DIFESA DEL MARE
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PROGETTO”A PESCA DI PLASTICA”
Oggi grazie al DECRETO SALVAMARE i rifiuti pescati dai pescherecci sono dell’intera comunità, pertanto vengono raccolti tutti i RIFIUTI che sono sul FONDALE e poi una volta a terra vengono scaricati al porto e vengono DIFFERENZIATI: nei cassonetti bianchi vanno quelli RECUPERABILI, cioè PLASTICA,FERRO,ALLUMINIO; in quelli neri i RIFIUTI NON RECUPERABILI che andranno in DISCARICA. Poi vengono ritirati da Picenambiente.
Il progetto “A pesca di plastica” è iniziato ad aprile 2019 e da allora fino al fermo pesca sono stati raccolte 7 tonnellate di plastica; quasi tutti i pescherecci presenti nel porto di San Benedetto del Tronto hanno aderito al progetto, i pescatori raccolgono i rifiuti anche durante il fermo pesca e continueranno finché non troveranno più nulla, perché hanno capito che IL MARE È UNA RISORSA CHE NON VA SOLO SFRUTTATA MA ANCHE SALVAGUARDATA.
Il porto di San Benedetto del Tronto è stato il primo ad aderire a questo progetto e il 19 gennaio il Papa in un udienza ringrazierà per il lavoro che stanno svolgendo i pescherecci.
Altri porti hanno poi aderito: Pescara e Ancona nel mar Adriatico, Livorno e Civitavecchia nel mar Tirreno.
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Si sta cercando di SOSTITUIRE le CASSE di POLISTIROLO che servono per imballare il pesce appena pescato, con altre CASSE BIODEGRADABILI o di PLASTICA LAVABILE E RIUTILIZZABILE come fanno tutti i pescherecci europei che solo una volta arrivati in porto trasferiscono il pesce nelle casse di polistirolo. Le CASSE di POLISTIROLO infatti sono come “BOMBE AD OROLOGERIA”, se si rompono in mare oltre 230.000 palline di polistirolo finiscono nell’acqua e vengono mangiate dai pesci con le conseguenze che abbiamo detto prima.
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Al molo è in sperimentazione il Sibin, un SISTEMA DI FILTRAGGIO, è come un cestino della spazzatura dotato di una retina e di una pompa che aspira, risucchia l’acqua insieme ai PICCOLI RIFIUTI CHE GALLEGGIANO, le microplastiche.
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IL PROGETTO PELIKAN
La Garbace Service, dal 1958 opera nel settore dei servizi ecologici portuali in difesa del mare e grazie al lavoro offerto dal Pelikan, ogni anno vengono recuperati, nello specchio acqueo del Porto di Ancona, circa 100.000 kg di rifiuti.
Pelikan è una barca da lavoro per la pulizia del mare, un progetto 100% italiano che nasce ad Ancona, per la raccolta dei rifiuti galleggianti solidi, liquidi e oleosi (olio, benzina, petrolio)
PELIKAN ECOLOGICO
Il battello è interamente realizzato in alluminio riciclato al 100%(lattine).
Utilizza un olio biodegradabile a base vegetale che non inquina.
Sul tetto ci sono i pannelli solari per ricaricare le batterie a motore spento e acceso.
COME FUNZIONA
Il Pelikan invece di”mangiare il pesce” come il pellicano, cattura i RIFIUTI,le due pinze situate sulla prua si aprono e sfruttando l’aspirazione dell’elica si raccolgono i rifiuti: i solidi vanno in un cestello, i liquidi oleosi vengono aspirati. Quelli RECUPERABILI vanno al RICICLO, quelli NON RECUPERABILI vanno in DISCARICA .
E’ dotato anche di un sistema antincendio in caso di incendi nel porto.
In Italia ci sono 2 Pelikan a Genova e 1 in Ancona, altri sono in paesi all’estero.
MA PRIMA DI TUTTO QUESTO, E’ IMPORTANTE IMPARARE A RISPETTARE L’AMBIENTE
E allora che possiamo fare?
PER NON AFFONDARE INSIEME ALLA PLASTICA
DOBBIAMO
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RICICLARE
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EVITARE I PRODOTTI CON TROPPI IMBALLAGGI
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BERE L’ACQUA DEL RUBINETTO(la bottiglia di plastica resta nell’ambiente 450 anni, l’Italia è il 1° consumatore in Europa e 2° nel mondo di acqua in bottiglia; in 1 anno 206 litri a testa, 44 miliardi di bottigliette!!!) E UTILIZZARE UNA BORRACCIA PER TRASPORTARLA, come quella che è stata regalata a noi alunni della scuola di Offida, il primo giorno di scuola, dall’amministrazione comunale, che abbiamo sostituito alla bottiglietta di plastica, 500 alunni= 500 bottigliette moltiplicate per tutti i giorni di scuola… fate un po’ i conti!!!
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UTILIZZARE STOVIGLIE E POSATE LAVABILI E RIUTILIZZABILI O ALMENO QUELLE BIODEGRADABILI O COMPOSTABILI CHE SI POSSONO DIFFERENZIARE(le stoviglie di plastica restano nell’ambiente 50 anni, in 1 anno ne consumiamo 2Kg a testa!)
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USARE LE BUSTE IN PLASTICA BIODEGRADABILE O COMPOSTABILE O MEGLIO ANCORA LE BUSTE RIUTILIZZABILI ALL’INFINITO (le buste di plastica restano nell’ambiente dai 10 ai 20 anni, una buona notizia: negli ultimi 5 anni, meno 55%; una cattiva notizia: più della metà delle buste di plastica ancora in circolazione sono illegali, non sono biodegradabili, né compostabili, una trappola mortale per le specie marine!!!
raconto inventato per concorso scrittori di classe 2018-2019
GIORNATA DEL MARE 11 APRILE PARTE 1
GIORNATA DEL MARE 11 APRILE PARTE 2
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