PRETENDIAMO LA LEGALITA’
“PRETENDIAMO LEGALITÀ”
4° EDIZIONE DEL PROGETTO/CONCORSO
ANNO SCOLASTICO 2020/2021
IC FALCONE E BORSELLINO
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Appignano del Tronto
IL CLUB DEI ROLLINS STONES
CLASSE III A
IL CLUB DEI ROLLING STONES
‘Drinn’ comincia così la giornata di Giovanni Mascherpa, il commissario del piccolo paese calebrese Diamante. Dopo una frettolosa colazione, il commissario si vestì e salì nella sua auto. Appena mise in moto la macchina, per iniziare bene la giornata, accese a tutto volume la playlist di Vasco Rossi a tutto volume.
Purtroppo però, appena arrivato a lavoro, lo attendeva una giornata tutt’altro che allettante, infatti nel suo ufficio ad aspettarlo c’erano l’ispettore Ivo Miraglia, l’agente scelto Laura Macolino e l’informatico Luigi Politano con tre donne Chiara, sua madre Daniela, e la migliore amica di Chiara, Veronica. Daniela era una bella donna, con gli occhi chiari e i capelli scuri, che non aveva però una bella cera, aveva i capelli in disordine e gli occhi rossi e gonfi per il pianto. La figlia era una sedicenne e aveva le stesse caratteristiche della madre, ma il suo volto era rigato da grosse e amare lacrime. La sua amica aveva una mano sulla sua spalla per consolarla; lei era una coetanea di Chiara e i suoi capelli erano corti, neri come la pece e ricci naturali e perfetti.
Il commissario Mascherpa venne informato subito della triste storia di Chiara. Lei e sua madre si erano trasferite a Diamante da poco e per questo a scuola non aveva molti amici. Dopo un paio di mesi Chiara aveva conosciuto una ragazza, Veronica; in poco tempo erano diventate grandi amiche, soprattutto grazie alla loro passione per i Rolling Stones. Ben presto però Chiara si circondò di cattive compagnie perché era insoddisfatta, non le bastava solo l’amicizia di Veronica. Quest’ultima da vera amica le ripeteva spesso: “E’ meglio non legare con quel gruppo… sono dei ragazzi inaffidabili e irresponsabili!”. Chiara ogni volta le rispondeva indispettita, ma questa volta ne aveva abbastanza e la offese in tutti i modi possibili: “Basta, sono stufa di te! Sei solo un’egoista e gelosa delle mie amicizie! Io e te abbiamo chiuso!”
Quella sera Chiara e Veronica sarebbero dovute andare al concerto della cover band dei Rolling Stones, ma Chiara preferì andarci insieme ai ragazzi. Durante la serata i suoi amici le offrirono da bere e molto probabilmente alla bibita era stata aggiunta qualche sostanza, perché la mattina dopo senza ricordarsi nulla si ritrovò seminuda in un letto che non era il suo.
All’inizio non capì cosa stesse accadendo ma le cose divennero più chiare quando accese il telefono; scoprì che uno dei ragazzi, Gianni, dopo averla violentata, aveva scattato delle foto imbarazzanti e le aveva postate sui social.
Un giorno si trovava da sola in classe quando arrivò Gianni furibondo e minaccioso perché gli avevano detto che Chiara l’aveva denunciato. Chissà cosa fosse successo se Veronica non fosse arrivata ad aiutarla. Chiara scoppiò in lacrime. Era lacrime di gioia miste ad altre mille emozioni. Lei sì che era una vera amica! Le chiese scusa per averla insultata in quel modo; Veronica era l’unica persona che le era sempre stata accanto! Dopo la scuola si incontrarono e Chiara le raccontò tutto e così Veronica la incoraggiò: “Sai, il silenzio, l’omertà e la paura giocano a favore di chi non ha rispetto degli altri. Potrebbero esserci altre vittime come te, se non denunci quanto hai vissuto”.
Il commissario Mascherpa, mentre sentiva il racconto della storia, elaborava un piano per poter prendere nel sacco il protagonista di quell’infame azione.- “Potremmo organizzare un festival rock con cover band che suoneranno solo canzoni dei Rolling Stones. Questo falso festival potrebbe fare da esca, e per renderlo credibile, lo faremo presentare da Laura Macolino: ex concorrente di Miss Italia, una tipa rock che gira in moto e che ha un suo fascino. Insomma, piace ai giovani! Ci faremo aiutare dal commissario in pensione Giovanni Musella!” – “Ben detto Commissario!” – rispose Ivo Miraglia “A contattare le band ci penserò io, sapete che ho la passione per la musica e suono la chitarra in un gruppo di amici appassionati dei Rolling Stones: chissà, il criminale potrebbe essere qualcuno all’interno dei complessi musicali. Io osserverò tutto dal palco mentre suonerò con la mia band.”
Veronica, su consiglio dell’esperto Politano, acquistò un nuovo cellulare con un nuovo numero di telefono, creò un falso profilo social e chiese l’amicizia al club dei Rolling Stones, quello che avevano creato i ragazzi che avevano violentato Chiara. Poi pubblicò sul club che avrebbe partecipato al festival ideato dalla polizia.
La sera del festival c’erano molti poliziotti in borghese sparsi tra il pubblico; Laura Macolino era una splendida e credibile presentatrice, l’ispettore Miraglia un buon chitarrista con mani veloci sullo strumento ma anche con cento occhi puntati sul palco; Musella e Mascherpa coordinavano le operazioni.
Dopo circa un’ora, apparve sul cellulare di Veronica un messaggio dal profilo dei Rolling:
“Siamo nei camerini delle band per gli autografi, dai raggiungici anche tu!” Veronica raggelò, incrociò lo sguardo dell’ispettore Politano che aveva sincronizzato e letto il messaggio anche sul suo cellulare. Con un cenno rassicurante le sorrise e lei si diresse nei camerini. Naturalmente ad attenderla non c’era nessun gruppo appassionato dei Rolling Stones, ma i ragazzi che avevano violentato Chiara, pronti a fare lo stesso a Veronica. I ragazzi le si avvicinarono con uno sguardo folle, pronunciando parole minacciose: “Adesso ci divertiamo, giocheremo un po’ insieme!”. Non fecero in tempo a toccarla che il tempestivo intervento della polizia, interruppe l’azione dei delinquenti che furono ammanettati immediatamente; i ragazzi però avevano sguardi beffardi ed esclamarono: “Non avete alcuna prova contro di noi…noi non siamo colpevoli!” “Ah sì! – tuonò il commissario Mascherpa – siete proprio caduti nella nostra trappola! La nostra aiutante Veronica era la nostra esca e indossava una micro telecamera con il microfono incorporato… in questo modo abbiamo potuto seguire tutta la vicenda e lo potrà fare anche il tribunale!”. I ragazzi sconvolti finirono immediatamente in prigione.
Il caso era finalmente concluso e per il commissario era ora di una bella cenetta al Lido Sabbia d’oro, lo chalet in cui Mascherpa cenava ogni sera, a base di vino rosso e peperoncino, nel rispetto delle tradizioni di buon calabrese!
CLASSE 3^ SCUOLA SECONDARIA APPIGNANO DEL TRONTO
INDICE Giornalino “IL GRILLO PARLANTE” – Numero 33