IC FALCONE E BORSELLINO

SCRIVERE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

 

 

                                                                           Appignano del Tronto, 16 Marzo 2020

Cara Angelica, sai, a causa di questa terribile situazione non posso godermi la mia libertà e la primavera. È appena spuntato qualche fiore e, vedendo il panorama dalla mia finestra, ricordo con nostalgia tutte le primavere passate in libertà, correndo, nell’erba o alla ricerca di farfalle, oppure sfuggendo a qualche ape, ma sempre con aria persa e spensierata…  magari saltando sul salta-salta o (soprattutto) uscendo con i nostri amici… Già, lo devo ammettere, voi ragazze mi mancate troppo, e pensando ai nostri pigiama party primaverili o alle nostre uscite ESAGERAMENTE folli, i lacrimoni fanno capolino nei miei occhi; ma tra tutti, tu mi manchi più di tutti, perché mi completi… mi manca tutto di te (soprattutto quando mi ascolti senza giudicare, dandomi consigli che puntualmente funzionano) e della nostra amicizia, delle nostre cavolate… scrivo a te questa lettera perché , da amante della natura quale sei, puoi capire come mi sento io… come un uccellino in gabbia…

Come tu sai, io abito in campagna, lontana dal paese e da te e tutti i nostri amici, immersa nella natura; tutte le mattine, in questo periodo, quando mi sveglio, vedo il sole raggiante e il ciliegio in fiore, come l’albero di fichi e quello di susine, la campagna sconfinata, con i suoi colori verdi, tra un po’ gialli, e i calanchi dai dolci solchi, come se dopo secoli di pianti e tragedie, la primavera allieti le loro sofferenze per dar vita a qualcosa di magico, magnifico…

La primavera, mi piace molto come stagione, perché dal freddo e distaccato inverno, si passa alla tiepida e lieta primavera, che ti accoglie a braccia aperte, come una madre abbraccia un figlio dopo essere tornato a scuola, con i suoi profumi di fiori sbocciati, i campi seminati, quell’odore agrodolce che si trova in giro, con i suoi sapori… La primavera ci ridà la vita, la spensieratezza… infatti tutti noi ragazzi stiamo meglio proprio grazie a questa stagione, che ci ha ridato le energie giuste, ma anche la speranza per affrontare la quarantena, la nostra “prigionia”.

Quando questo periodo di “reclusione” sarà terminato, la prima cosa che farò sarà, senza dubbio, rivedere tutti voi, fare una bella passeggiata ascoltando musica a tutto volume, leggere le pagine di un bel libro sul dondolo a casa di mia nonna Italia, correre nella campagna fino a quando non cadrò a terra sfinita… a quel punto inizierò a fantasticare nel domani, perché anche se il domani è incerto, fino a quando avrò un briciolo di fantasia e fino a quando crederò nell’umanità mi costruirò un destino, seppur fatto di sogni, che, chissà, si potranno avverare, o forse no…  quando sarò stufa, ricomincerò a correre, odorando i profumi primaverili e ridendo come pazzi, oppure gettandomi nel fieno, giocando con i gatti… pensando a tutte queste attività primaverili, spero che tutta la nostra nazione esca presto da quest’orrenda situazione e si rialzi con coraggio e speranze…..                                                                       

Ma, soprattutto, spero di rivederti presto perché quest’attesa mi sta uccidendo…..                                                                                               

Un abbraccio e con affetto,   

                                                                                                                    Lucrezia

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LETTERA AL CORONAVIRUS

                                                                          Appignano del Tronto, 17 aprile 2020

Caro coronavirus,

voglio parlarti, anzi, voglio farti capire quello che stiamo passando noi oggi, in Italia, a causa tua.

Purtroppo se devo dirti la verità, hai causato abbastanza problemi. Hai fatto morire più di 20.000 persone nel nostro paese e questa direi proprio che non è una cosa molto bella, hai fatto chiudere le scuole e purtroppo tutti i ragazzi del mondo hanno dovuto perdere un anno molto importante, soprattutto quei ragazzi del quinto superiore e della terza media che quest’anno avevano l’esame. Hai fatto chiudere non solo la scuola ma anche tutti i negozi e tutti i ristoranti possibili e immaginabili che esistono sulla terra. Ma poi io penso sempre…povere tutte quelle persone che hanno perso i propri familiari, soprattutto i nonni!

Io sono stata una persona fortunata perché non è venuto a mancare nessuno della mia famiglia e penso che se mi fosse accaduta una cosa del genere mi sarei disperata per non si sa quanto tempo, però io mi metto nei panni di quelle persone e riesco a capire quanto potessero stare male.

Purtroppo a causa tua ho dovuto trascorrere la Pasqua in casa e inoltre lontana dai miei parenti e dai miei amici.

Sono più di sei settimane che sono in quarantena e non ne posso più ma, se proprio devo dirti la verità, all’inizio ero felice di non andare a scuola, riposarmi, essere lontana un po’ da tutto diciamo; ma da quando ho iniziato la seconda settimana di quarantena già non ne potevo più, mi mancavano i miei amici, i miei parenti, le uscite con mia sorella e con la mia famiglia, divertirmi con mio cugino e i miei zii, insomma, mi mancava la mia vecchia vita e adesso ancora di più. Inoltre era subentrata anche la noia nelle mie giornate… ero costretta a fare lunghe, lunghissime passeggiate con mia madre e mia sorella per passare il tempo e ti posso assicurare che fare passeggiate non è una delle cose che mi piace di più fare!

Insomma quello che voglio farti capire è che sei stato un problema un po’ per tutto e un po’ anche per tutti.

Secondo me il motivo per cui tu sei arrivato qui da noi è perchè non ne potevi più del fatto che stavamo “distruggendo” il nostro pianeta tra inquinamento e altro e ti giuro che ne sono consapevole, ti capisco però, arrivare così di punto in bianco e, causare tutti questi problemi solo per farcela pagare, non è un buon comportamento, almeno questo è ciò che penso io!

Spero che tu mi abbia ascoltata e soprattutto capita. Io ti chiedo solo una cosa: cerca di non infettare altre persone e di non peggiorare la situazione più di quanto lo sia adesso.

Ciao                                                                                                       Giorgia

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                                                                                                                                                                                                                                                     Appignano del Tronto, 16/03/2020

Caro Simone,

Quest’anno la primavera arriva in un momento tetro, grigio, cupo, proprio l’opposto di quello che caratterizza questa stagione. Nell’aria come sai, oltre al polline invisibile che infiora alberi, piante ed ortaggi, viaggia in alcuni territori un nemico di tutta l’umanità: il coronavirus che aggredisce la popolazione talvolta uccidendola.

In queste interminabili giornate di quarantena, lontane dalla vita comune, dalla scuola, dove siamo costretti a convivere ed abituarsi “h 24” alle nostre mura di casa, inventandoci nuove idee per non impazzire, ho deciso di farti un regalo. Visto che tu abiti in città, ed io ho la fortuna di vivere in campagna, ho preso carta e penna e con le ali dell’immaginazione ti descrivo la natura intorno a me sperando che ti arrivi come una medicina benefica.

Zefiro è al lavoro in questo periodo. Infatti nell’aria si sente subito il profumo dei fiori appena aperti, del biancospino, delle giunchiglie, dei “non ti scordar di me” e dell’erba fresca appena falciata.

Li trasporta con entusiasmo per rivitalizzare la stagione Flora.

Ovunque intorno alla mia casa è un concerto di suoni d’amore. Anche cupido è molto indaffarato. Scocca le sue frecce freneticamente alle tortore facendole tubare, ai gatti che lottano per gelosia, e ai rossi e dorati fagiani che pavoneggiano stridendo.

Ieri sono andata con mia nonna a raccogliere della verdura selvatica: cicoria, bietola, ..sapessi che sapore!

In questi giorni I miei nonni hanno potato gli ulivi ed una pianta di limone. Ero talmente incuriosita di capire se emanasse un particolare profumo, che non ho esitato a strappare una foglia e subito ho avuto la sensazione di bere una ghiacciata granita al limone.

Concludo con il senso che forse attendevi di più per sognare. Ho davanti un’esplosione infinita di colori.

Non appena alzo lo sguardo mi perdo nell’ipnotico e immenso cielo. Non smetto mai di “nuotare” nell’universo.

Il giardino sotto di esso sembra l’affascinante e vivace tavolozza di colori che Botticelli ha utilizzato per dipingere nel Cinquecento “La Primavera”. Tra tutti i sempreverdi ed il gigante leccio colpiscono quattro alberi di pesco tutti in fiore simultaneamente ma ognuno con diverse tonalità uniche e riconoscibili come impronte digitali. Si va dal rosa acceso della qualità “settembrina” al rosa carne delle” genovesi”.

Simo, quando tutto sarà finito e “usciremo di prigione” darò una festa e naturalmente sarai invitato.

Organizzerò uno squisito picnic nel mio giardino verde costellato dalle candide margherite.

                                                                                                     La tua Francy

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                                                                                                                                                                                                                                                 Appignano del Tronto, 18 marzo 2020

 Ciao Ivan,

Come stai? Qui ad Appignano tutto bene… diciamo!!!

Siamo ormai chiusi in casa da quindici giorni, ma fuori è arrivata la primavera!!

Il sole si fa caldino, le giornate si allungano, la temperatura si fa mite e gradevole.

I fiori sbocciano, i prati sono di quel verde vivo ed intenso, gli uccellini cinguettano e svolazzano liberi nel cielo.

Tutto sembra più morbido; sapessi che desiderio ho di correre su quei verdi prati fioriti e poi buttarmi per terra a rotolare.

Vorrei raccogliere le margherite per poi darle a mamma, odorare i fiori di pesco che hanno anche quel colore rosa bellissimo, veder volare le farfalle…

I colori della primavera sono un incanto, peccato però poterli solo ammirare!!

Ma sono sicurissimo che presto faremo tutto!

Mi consolo mangiando la frutta di stagione, soprattutto fragole, che io adoro!

Ti manderò al più presto una foto mentre rotolo beato sul manto erboso delle mie colline.

Spero che la primavera porti buone novità.. Vedere il mio paese vuoto mi fa male al cuore.

Ciao amico mio, a presto

                                                                                                                              Manuel

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                                                                                                                                                                                                                         LETTERA  AL CORONAVIRUS       

                                                                           Appignano del Tronto, 10 aprile 2020

Caro covid-19,

non ti sembra l’ora di andartene? Non ti sei divertito abbastanza a cambiare e stravolgere le nostre vite e le nostre abitudini anche quelle a noi più care?                                                             

 Io penso di sì… hai proprio esagerato! Ne hai combinate di tutti i colori! In tutto il mondo hai seminato paura, dolore, sofferenza e morte togliendo la vita a migliaia di persone e hai allontanato, diviso e distrutto famiglie. Devo riconoscere però che nessuno è mai stato abile come te ad allontanarci gli uni dagli altri e a richiuderci in casa in un batter d’occhio.

Per me tutti giorni sono uguali, monotoni, angoscianti; mi hai tolto la possibilità di andare a scuola e ora noi studenti siamo costretti a seguire le lezioni online davanti a uno schermo ma ti assicuro che non è la stessa cosa… Ammetto però che i primi giorni ero quasi contenta di questa nuova didattica a distanza poiché non dovevo alzarmi presto e potevo rimanere comodamente a casa ma quasi da subito ho capito l’importanza di avere un contatto diretto con gli insegnanti.

Questo nuovo modo di fare scuola è davvero strano e molto più complicato e difficile di quanto si possa pensare. A causa di questa “vacanza forzata” non posso più stare insieme ai miei amici e mi manca tutto di loro: le nostre chiacchierate, le nostre risate ma soprattutto i nostri abbracci. In più è arrivata la primavera e in queste belle giornate di sole vorrei trascorrere del tempo all’aria aperta in libertà.

Mi ritengo fortunata però perché io vivo in un piccolo paese circondato da tanto verde e in più la mia casa ha un giardino spazioso che mi permette di ammirare le bellezze della natura ma non tutti sono così fortunati e penso ai miei coetanei che vivono in altissimi palazzi nelle grandi città.

Nonostante tutto ciò le mie difficoltà non sono niente se paragonate ai problemi che hai causato in tutto il mondo: hai bloccato l’economia tanto che alcune persone non hanno il denaro per acquistare i beni di prima necessità e stai mettendo a rischio la vita di medici e operatori sanitari che ogni giorno lottano per salvare migliaia di persone ammalate.                                                                                                                      

Con tutto questo trambusto che hai causato sembreresti un gigante fortissimo ma… sei solamente un minuscolo virus. Le tue microscopiche dimensioni, che ti rendono un “nemico invisibile”, sono una delle tue armi migliori. Tu puoi trovarti dappertutto e puoi agire indisturbato per attuare il tuo “piano diabolico”. Nessuno per questo sa quando arriverai e in che modo ti presenterai. Spesso mi chiedo: “Cosa ci guadagni a farci stare male e a farci soffrire? Perché sta succedendo tutto ciò? Perché sei qui?” Forse sei qui per la fama poiché ora si parla solamente di te oppure per farci cambiare gli atteggiamenti sbagliati di cui eri  stanco.

Certo devo ammettere che hai messo il mondo sotto i tuoi piedi ma sono sicura che farai la stessa fine dei tuoi amici che sono stati la causa di epidemie e tutti uniti rispettando le norme di sicurezza, insieme al contributo della scienza, riusciremo a sconfiggerti.

 Qualcosa di buono però hai concluso… ci hai fatto capire l’importanza delle piccole cose e dei piccoli gesti che prima per noi erano scontati come uscire quando e dove si vuole o un semplice abbraccio o una stretta di mano, ma che ora ci mancano terribilmente e di cui abbiamo capito l’importanza. Forse le tue intenzioni erano buone ma hai decisamente sbagliato il modo d’agire. Ti consiglio di andartene per sempre prima di essere distrutto!

Addio,

                                                                                                        Angelica Volpi.

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                                                                           Appignano del Tronto, 17 marzo 2020

Cara Lucrezia,                                                                                                                                  come stai? E’ un po’ che non ci vediamo a causa di questa “vacanza forzata” ma finalmente sono riuscita a trovare del tempo per scriverti. Tu come stai vivendo questi insoliti giorni? Sai questo periodo per me è triste, noioso, angosciante e non vedo l’ora di tornare ai soliti ritmi a cui sono abituata. Nonostante ciò sto cercando di trovare il lato positivo e…in effetti l’ho trovato. Tra pochi giorni arriverà la primavera e quest’anno sto riuscendo ad ammirare il risveglio della natura, cosa che non ho mai fatto perché con la vita frenetica di tutti i giorni non trovavo del tempo per apprezzare questa stupenda stagione.                             

 Ogni giorno che passa mi accorgo che la natura intorno a me sta cambiando e sta assumendo i colori e i profumi tipici della primavera.

Mentre ti scrivo questa lettera guardo fuori dalla finestra della mia camera e osservo il paesaggio che mi circonda…vorrei che tu fossi qui con me ad ammirare questo spettacolo meraviglioso. A mano a mano le giornate si stanno allungando ma in questo momento il sole sta tramontando e il cielo azzurro si sta riempendo di sfumature rosate e dorate. Qua e là ci sono delle piccole nuvole candide e soffici e ogni tanto il cielo è solcato da qualche gruppo di rondini che sta tornando dai Paesi caldi e il loro canto annuncia l’arrivo della bella stagione. Inoltre noto che il sole non è più nascosto tra le nubi e brilla sempre più. A volte ci sono delle deboli e brevi pioggerelline ma subito torna il sereno e ogni tanto porta con sé uno splendido arcobaleno dai colori accesi. Il vento è piacevole e fresco e spesso produce una melodia armoniosa facendo ondeggiare la tenera erba come le onde del mare. Questi primi fili d’erba spuntano vigorosi nel terreno infreddolito e inaridito dall’inverno; sono di un verde brillante e vivace, sembrano degli smeraldi, ed emanano un profumo di freschezza. 

Le colline che circondano casa mia assomigliano alla tavolozza di un pittore; il verde dei prati si alterna al rosso, al giallo, all’arancione, al bianco, al rosa e a un’infinità di altre sfumature dei fiori appena sbocciati. E’ una vera e propria esplosione di colori! Gli alberi non sono più spogli e scheletriti ma la primavera con un tocco di magia gli ha cucito un abito meraviglioso; su tutti i rami sono nate delle tenere foglioline verdeggianti e sono tempestati da gemme, dei piccoli scrigni che contengono fiori variopinti.

La natura si sta risvegliando così come gli animali. Ogni giorno in cielo volano gruppi di uccelli che tornano dai Paesi caldi e altri che sono rimasti qui per tutto l’inverno sfidando il freddo, che cinguettano allegramente, mettendomi il buon umore. Tutti si danno da fare per costruire il proprio nido. Sai, pochi giorni fa ne ho trovato uno sopra un albero del mio giardino. C’erano tre piccole uova bianche protette da un soffice nido di paglia, piume e ramoscelli intrecciati. Che gioia! Purtroppo però anche gli insetti hanno cominciato a volare nel cielo…Io odio gli insetti! Nonostante siano minuscoli io ho il terrore di ognuno di loro come se fossero degli strani mostri pericolosi e minacciosi!

Tuttavia la primavera è per me una bellissima stagione ricca di emozioni e sensazioni. E’ in grado di mettere il buon umore grazie al cinguettio dolce e armonioso degli uccellini della mattina, al dolce profumo dei fiori appena sbocciati e alla fresca brezza primaverile. Questa stagione è come un risveglio, una rinascita che cambia ognuno di noi. Quest’anno come già ti ho detto potrò apprezzarla meglio ma di certo ancora non posso godere in libertà delle bellezze che la natura mi offre visto che in questi giorni sono costretta a rimanere in casa. Spero davvero che questa situazione d’emergenza passi in fretta e soprattutto spero di rivederti il prima possibile perché mi mancano troppo le nostre chiacchierate, le nostre risate e i nostri abbracci.

A presto,

                                                                                                             la tua Angelica

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                                                        Appignano del Tronto 16/03/2020

Caro amico mio,

è da qualche giorno che voglio scriverti una lettera perché anche io sono chiusa dentro casa e non so che fare oltre ai compiti. Solo la mattina posso stare in giardino a giocare con le mie sorelle. Oggi, per esempio, ho costruito insieme a mia sorella un’auto volante che con un po’ di fantasia, volava davvero.

Da quando è scoppiata  l’ emergenza di questa epidemia, è cambiato tutto: le scuole sono chiuse, i miei allenamenti sono stati sospesi, nel fine settimana non posso andare al centro commerciale, non posso andare con mia madre a fare la spesa, mia zia non può venire a casa mia perché è di un altro comune e io non posso andare a trovarla ed infine, se vado in paese con i miei nonni, devo indossare la mascherina.

Capisco in che situazione ti trovi, più o meno come sto io, eccetto che io almeno posso stare in giardino mentre tu sei chiuso come una tigre in gabbia, ma se guardi il lato positivo, potresti dedicare questo tempo alla lettura e allo studio o a ciò che più ti piace. Se tutti restiamo a casa, in poco tempo sarà tutto finito e il coronavirus sarà solo un brutto ricordo.

Ti saluto.

                                                                                                                    Elisa

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      Poesia sulla primavera

Con il primo fiore spuntano le prime speranze

che ci danno libertà in queste terribili circostanze.

L’arrivo della primavera è stato tempestivo,

pur se insolito e creativo, 

e la neve affascinante.

Padrone è il sole che diventa abbagliante,

anche se a volte altalenante

anche in inverno riesce ad abbagliare,

e ora i fiori ha fatto sbocciare!

Che bella stagione è questa,

che non colora il paesaggio in maniera modesta:

giallo, verde, rosa, bianco e violetto

fanno da protagonisti in questo armonioso siparietto.

Gli odori e i sapori conquistano tutti quanti:

giovani e vecchi diventano esultanti!

Questa è per tutti la primavera:

giovane, bella, pazza e sincera.

 

                                                           Scuola secondaria Appignano del Tronto

INDICE Giornalino “IL GRILLO PARLANTE” – Numero 33